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Il problema Zanzare in romagna

Da dove deriva il problema delle zanzare?

La zanzara tigre, nota anche come Aedes albopictus, è considerata uno dei principali insetti invasivi del nostro tempo. Questa specie si è diffusa a livello globale negli ultimi decenni grazie al trasporto accidentale delle sue uova, spesso presenti in prodotti commerciali come pneumatici usati e piante ornamentali, tra cui il Lucky bamboo (Dracaena sanderiana), spesso venduto in singoli rami con le radici immerse nell’acqua.

La zanzara tigre è facilmente riconoscibile per il suo corpo nero con bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e una striscia bianca longitudinale sul dorso. Tuttavia, questa colorazione potrebbe essere confusa con quella di altre due specie di zanzare esotiche invasive, Aedes koreicus e Aedes japonicus, che sono state recentemente importate in alcune regioni del nord-est dell’Italia. In queste specie, la colorazione del dorso è leggermente differente.

La diffusione della zanzara tigre in tutta Italia è stata possibile grazie alla sua spiccata plasticità ecologica. Questa specie è capace di deporre uova resistenti all’essiccamento e al freddo e di completare il ciclo di sviluppo larvale in piccoli contenitori con poca acqua stagnante. Inoltre, la zanzara tigre ha la capacità di pungere una vasta gamma di ospiti, tra cui gli esseri umani. Questi aspetti saranno esaminati più nel dettaglio di seguito.

La lotta alle zanzare nel proprio giardino o spazi esterni può essere affrontata tramite l’utilizzo di insetticidi o repellenti, il quale è considerato un metodo classico ed efficace. Il migliore però sono impianti nebulizzanti di soluzioni naturali.

Infatti, questo rimedio garantisce una riduzione immediata della popolazione di zanzare grazie all’effetto abbattente, che ne uccide gli individui a contatto, e l’effetto repellente, che previene l’arrivo di zanzare nell’area trattata durante il giorno. Questo approccio viene molto apprezzato in quanto fornisce risultati rapidi e visibili.

Zanzara Trigre

Nota anche come Aedes albopictus, è considerata uno dei principali insetti invasivi del nostro tempo.

Attività stagionale

I fattori che influenzano la presenza stagionale della zanzara tigre in un’area geografica comprendono la temperatura, il fotoperiodo, la disponibilità di acqua e la presenza di vegetazione che crea un ambiente ideale per lo sviluppo della specie.
In particolare, temperature elevate accelerano lo sviluppo vitale di questa zanzara e nei mesi più caldi, quando le temperature medie si aggirano intorno ai 25°C, il ciclo di sviluppo può completarsi in poco più di una settimana, con conseguente aumento delle popolazioni.

Uno studio condotto in alcune Regioni dell’Italia settentrionale ha evidenziato un aumento delle femmine adulte tra maggio e settembre, raggiungendo il picco massimo a fine luglio.
In Regioni centrali, invece, i picchi di abbondanza si registrano in giugno-luglio e settembre-ottobre, ma in alcune aree la specie si sta adattando al freddo e rimane attiva anche durante i mesi invernali.

La deposizione delle uova avviene generalmente tra aprile e ottobre, ma in alcune Regioni più calde può protrarsi fino a dicembre. L’aumento della deposizione delle uova è favorito da condizioni climatiche temperate e piovose.

Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, la diminuzione del fotoperiodo induce la produzione di uova resistenti, che si schiuderanno in primavera in presenza di condizioni ambientali adeguate come precipitazioni, temperatura e ore di luce. In Europa è stato dimostrato che queste uova diapausanti possono sopravvivere a temperature fino a -10°C.

Habitat

La riproduzione della zanzara tigre avviene in piccole raccolte di acqua, sia naturali che artificiali, tra cui semplici contenitori, secchi, annaffiatoi, sottovasi, lattine e caditoie dei tombini per le acque reflue. Gli habitat naturali includono cavità di alberi e piante e pozze rocciose. Tuttavia, gli pneumatici abbandonati all’aperto sono ancora gli oggetti più adatti per la deposizione delle uova e per il loro trasporto accidentale tra continenti. Come in altre parti del mondo, questa specie preferisce gli habitat urbani e suburbani in Europa.

Rischio sanitario

Nonostante in Italia e in molti altri Paesi la presenza della zanzara tigre sia principalmente vista come una fastidiosa pungente, l’aspetto più preoccupante è la sua abilità come vettore biologico. Infatti, questa specie è in grado di trasmettere diverse infezioni virali, alcune delle quali molto gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV).

L’elevata densità di questa zanzara in alcune zone costituisce una vera e propria minaccia per la salute pubblica. Ci sono state epidemie di CHIKV in Emilia Romagna nel 2007, con circa 250 persone contagiate, e casi di DENV in Francia meridionale e in Croazia nel 2010 e 2014. Nel 2017, è stata segnalata per la prima volta in Italia in un focolaio di DENV in Veneto con 11 casi, confermando il rischio rappresentato dalla zanzara tigre per la salute umana.

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